Il Castello a Mare si trova nel Parco archeologico del Castellammare, nei pressi della Cala, nel quartiere la Loggia, a nord del porto di Palermo. È stato il più importante baluardo difensivo del porto di Palermo fino al XX secolo.
Edificato nel IX secolo, in epoca arabo-normanna, nel corso dei tempo fu ripetutamente restaurato e ampliato per adattarlo ai vari utilizzi che ne fecero i governi cittadini successivi. Per lungo tempo, nella sua area perimetrale, vi furono delle carceri e dentro la torre più imponente venivano conservate parte delle armi atte alla difesa cittadina. Tra i vari documenti del XIV e del XV secolo, ci è rimasto un evocativo inventario delle armi e dei beni, redatto il 1478, in occasione della morte del castellano Giovanni Antonio Fuxa.
Nel XVI secolo assunse la funzione di residenza dei viceré di Sicilia. Vi morì l’insigne poeta Antonio Veneziano, nel 1593, per lo scoppio della polveriera.
Il castello divenne poi sede siciliana del Tribunale dell’Inquisizione (poi trasferito allo Steri).
In età borbonica divenne struttura puramente difensiva, e la fortezza divenne nota per essere stata sede di iniziative anti-borboniche concluse poi negativamente. Durante l’insurrezione di Palermo fu uno dei punti da cui si bombardò la città e venne parzialmente smantellato dopo la partenza delle truppe regie. Tuttavia proprio durante il Regno delle due Sicilie il bastione fu sottoposto a restauri e ammodernamenti fino al regno di Francesco II nel 1860, quando fu assaltato e in parte demolito dalla popolazione.
Nel 1923, nel quadro dell’ampliamento e risistemazione del porto, venne demolito con cariche di dinamite. Subì ulteriori danni durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
Nel 2009, a seguito di scavi e lavori di restauro, iniziati nel 2006 per riportare alla luce i resti di un insediamento arabo in piazza XIII Vittime, è diventato il nucleo del Parco archeologico del Castellammare.