La chiesa di Sant’Elena e Costantino si trova nel centro di Palermo e si affaccia su piazza della Vittoria, a pochi passi dalla cattedrale e dal Palazzo dei Normanni noto anche come Palazzo Reale di Palermo.
Oggi non è più adibita a funzioni di culto.
Gli aggregati destinati al culto si trovano all’interno di un immobile più ampio che comprende i locali che ospitarono l’oratorio e la canonica.
Attualmente destinato ad usi civili, l’intero immobile è spesso indicato come unica struttura dedicata ai Santi Elena e Costantino.
Dopo un periodo di inutilizzo, l’edificio è stato oggetto di restauri ed è assegnato all’Assemblea regionale siciliana, la quale, dal 2007 vi ha collocato l’Archivio storico parlamentare della Sicilia e il Centro di informazione e documentazione istituzionale.
I documenti dell’Archivio storico, consultabili da parte di studiosi e di cittadini, sono custoditi al piano terreno e conservati all’interno di moderne strutture di innovativa concezione realizzate dall’architetto milanese Italo Rota.
Sul frontespizio rivolto a nord è documentata la Visione della Santa Croce di Paolo Amato, cappellano della chiesa.
Sull’altare una nicchia plurilobata custodisce la sacra immagine della Madonna con Bambino e Santi.
Facevano da corona le raffigurazioni di Sant’Agata, Santa Cristina e in aggiunta quelle di Sant’Elena, Costantino e i Misteri del Rosario su ardesia.
Una cantoria lignea, dalle linee curve e spezzate, sovrasta l’ingresso.
La cappelletta di destra del transetto ospita dei simulacri: Assunta dormiente e Crocifisso.
Oratorio al primo piano, la chiesa è dedicata a Sant’Elena Imperatrice, madre dell’imperatore Costantino il Grande, promotrice degli scavi che in Terra Santa portarono al ritrovamento della Croce di Gesù Cristo.
Costantino, autore dell’Editto di Milano o “Editto di Costantino” con il quale fu concessa la libertà di culto ai Cristiani, pur non essendo santo, dalla Chiesa cattolica è venerato e associato al culto della madre.
Gli affreschi che impreziosiscono la volta e le pareti laterali sono opera di Filippo Tancredi, Guglielmo Borremans e Gaspare Serenari allievo del Borremans.
Rappresentano la Visione della Croce, il Ritrovamento della croce, la Battaglia di Ponte Milvio, il Battesimo di Costantino e il Sogno di Costantino, con San Pietro e San Paolo e l’indicazione dei committenti nel cartiglio 1690, raffigurante la visione e la voce che attribuisce all’imperatore il motto «in hoc signo vinces».
Nel medesimo ambiente sono dipinti la Storia della vera Croce, Sogno della Santa Imperatrice, Viaggio a Gerusalemme, La distruzione degli idoli, Scavi alla ricerca della Croce, Incontro con il Saladino.
Il pavimento in maiolica reca una composizione pittorica della scuola del Sarzana.
Il disegno è attribuito all’architetto del Senato cittadino Andrea Palma dell’Ordine Domenicano.
Il tema centrale dell’opera del 1731c., raffigura Costantino in battaglia contro Massenzio.
Sotto il coro è affrescata l’Ultima Cena.
fonte: wikipedia
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